Domande Frequenti

Le domande più frequenti sulla mastoplastica

Vediamo prima cosa significa “finte”.

È molto difficile che una donna nasca con un seno davvero molto sproporzionato per la sua fisicità, perché le causerebbe gravi problemi alla schiena.

Certo, può capitare, ma è una situazione poco frequente.

Quindi, quando ti capita di notare un seno molto sproporzionato rispetto al resto del corpo, sei portata a pensare che non sia naturale, che sia rifatto.

Hai davanti agli occhi questo caso ogni giorno, in televisione, sui social media… donne bellissime che però hanno un seno davvero molto grande, che poco si addice alle loro forme.

Questa è una delle “spie” che denunciano un risultato finto.

La seconda è una questione di protesi e di forma del seno, dell’aspetto che avrà a prescindere delle dimensioni.

Anche in questo caso, ci ritroviamo spesso di fronte a seni che già dall’apparenza tradiscono la loro origine ben poco naturale.

Per me la “naturalezza” di un seno rifatto è inversamente proporzionale a quanto si vedono le protesi. Più si notano più si capirà che si cela un lavoro chirurgico dietro quell’aspetto.

Per questo utilizzo protesi morbide e con un’elevata elasticità del gel di silicone, che tendono a simulare meglio i cambiamenti dinamici del seno.

Tutto questo per evitare un seno visibilmente finto, duro, tondo… che si capisce lontano chilometri che non è vero.

Molte donne che si sottopongono alla mastoplastica additiva hanno tra i venti e i trent’anni, o poco più, e temono di privarsi dell’esperienza dell’allattamento a causa delle protesi al seno.

Non solo. Sapendo che ci sono dei cambiamenti a livello ormonale e che cambiano le dimensioni del seno durante la gravidanza, temono per il destino delle protesi.

Se anche tu hai questo timore, puoi stare tranquilla. Le tecniche attuali di intervento e di posizionamento delle protesi non creeranno alcun problema sia durante la gravidanza che in fase di allattamento.

C’è, però, un piccolo dettaglio a cui prestare attenzione.

L’intervento prevede, ovviamente, un’incisione che, se non viene pianificata nel dettaglio e ascoltando le tue necessità, non solo può compromettere la sensibilità del capezzolo…ma può causare problemi con l’allattamento.

Queste incisioni effettuate per posizionare la protesi mammaria devono lasciare intatte le connessioni tra la ghiandola mammaria ed il capezzolo.

Per questo è importante che tu parli apertamente con il chirurgo, che sarà il primo ad affrontare l’argomento, per capire come muoversi al meglio.

Però, stai serena, il bambino non corre alcun rischio durante l’allattamento e il tuo latte non sarà contaminato da nulla.

Se invece stai terminando l’allattamento e stai pensando di rifarti il seno, aspetta soltanto che le dimensioni si ristabilizzino. Ora il tuo seno non è della sua normale misura. 

È importante esaminare la tua condizione quando l’allattamento sarà terminato e il seno sarà tornato a una forma e dimensioni stabili.

In questo modo sarà possibile valutare esattamente ciò di cui hai bisogno.

Le protesi non sono progettate per durare in eterno, ma non hanno certo una data di scadenza stampata sopra.

Le statistiche parlano di un arco temporale davvero molto ampio, che va dai dieci ai venti anni.

Come si fa allora a sapere quando è il momento di sostituirle?

L’ideale, per essere tranquilla, goderti senza pensieri la tua quotidianità, è quello di sottoporti una volta all’anno ad una visita di controllo, un normale check-up con ecografia mammaria e visita, per valutare lo stato delle protesi.

Un altro piccolo consiglio per dormire sonni tranquilli: assicurati che il tuo chirurgo ti fornisca tutti i dettagli del materiale di cui sono fatte le protesi che avrete scelto.

Questi dettagli ti informeranno adeguatamente sulla composizione, sulla durata media e sulla procedura necessaria in caso di sostituzione.

Questa consapevolezza ti renderà molto più serena.

Lo sport, bellissimo argomento che ci porta a parlare del recupero post operatorio.

Il decorso e la convalescenza sono sempre soggettivi ma, di norma, le mie pazienti tornano a casa 2-3 ore dopo l’intervento.

Durante la prima settimana, sconsiglio sforzi particolari e di sollevare pesi, ma può tranquillamente camminare, uscire ed essere normalmente attiva.

Tra queste attività rientra anche l’esercizio fisico anche se ovviamente, a seconda del tipo di sport, la ripresa è importante che sia graduale.

La vera attività fisica, che include i pesi, può essere tranquillamente ripresa dopo un mese, per evitare piccoli traumi del muscolo pettorale.

Quello che consiglio sempre è l’utilizzo di un reggiseno sportivo, che tenga ben fermo il seno. Aiuta ad avere un ottimo sostegno, che vada a contrastare la forza di gravità che attira il seno verso il basso con il passare degli anni.

Alla giusta distanza dall’intervento si può praticare qualsiasi tipo di sport, senza alcuna limitazione.

Qui stiamo parlando di “taglia”, quindi di misura di reggiseno. Le taglie dei diversi reggiseni, come saprai, variano tra produttore e produttore.

Non è così semplice e prevedibile capire subito a che taglia finale arriveremo. Anche perché ci sono due importanti variabili, che lavorano indipendentemente dalle protesi scelte.

La prima variabile è la tua taglia prima dell’intervento.

Se io utilizzassi la stessa protesi su una paziente con una prima di reggiseno e su un’altra con una terza… il risultato sarebbe differente.

La seconda variabile invece è la tua struttura fisica.

Anche in questo caso, una paziente piccola ed esile avrebbe un risultato diverso rispetto ad una alta e di corporatura più robusta.

Proprio per questo è importante valutare insieme il risultato che si desidera ottenere tenendo conto della singola paziente.

Inoltre, non si tratta soltanto di dimensioni, ma anche di forme.

Se quello che desideri è un seno più pieno, esistono protesi più larghe, che permettono di ottenere questo risultato, sempre naturale, che andrà anche a mettere in evidenza il punto vita (cosa che non guasta mai!).

C’è una terza variabile però da considerare, che va a ricollegarsi al concetto di “finto” a cui abbiamo già accennato.

Se la tua fisionomia è esile, passare da una prima ad una quinta non è così naturale e in armonia con il corpo.

Bisogna sempre fare una valutazione complessiva e capire quale risultato desideri veramente ottenere.

Anche perché la variabile di cui sto per parlarti è il peso della protesi.

Conosci bene il nemico numero uno dell’invecchiamento: la forza di gravità.

Non possiamo farci nulla, la forza di gravità tenderà sempre ad attrarre tutto verso il basso, seno incluso.

Per questo la scelta di una protesi particolarmente grande può rivelarsi un’arma a doppio taglio nel tempo, portando il seno a scendere verso il basso.

Nessuno di noi ama le cicatrici, non solo perché sono antiestetiche, ma perché “tradiscono” un intervento.

Ora, prima di tutto dipende dal tipo di intervento ma, in generale, ogni cicatrice ha bisogno di tempo per attenuarsi.

Per quanto riguarda la mia diretta esperienza, che è l’unica che posso riportarti con sicurezza, per il primo mese, massimo due, le cicatrici sono rosate, per poi attenuarsi sempre di più e diventare man mano meno visibili.

So che è un timore molto diffuso, ma ogni intervento lascia un segno, anche minimo. Sta alla tecnica e all’abilità del chirurgo mimetizzare il più possibile la cicatrice, rendendola davvero quasi invisibile.

Il mio metodo ti porta a non avere praticamente alcun dolore, pochissimi lividi e poco gonfiore.

Certo, vengono prescritti leggeri analgesici, perché i muscoli e la pelle devono adattarsi alle protesi, ma anche questo fastidio è ridotto al minimo.

Il mio metodo di lavoro  prima di tutto fa in modo che l’intervento duri circa mezz’ora, favorendo così un recupero molto più rapido. Inoltre evita l’utilizzo dei drenaggi, riducendo notevolmente il dolore post operatorio, che si riduce ad un vero e proprio semplice fastidio, una sorta di “tensione” al seno.

Però è ben lontano dal concetto di dolore derivante da un intervento che siamo abituati ad avere in mente.



Con il passare degli anni è del tutto normale che il seno tenda ad abbassarsi, sia che si tratta di un seno naturale, sia che si tratti di un seno rifatto.

Possiamo però ridurre al minimo questo naturale cedimento, scegliendo con cura le dimensioni delle protesi più adatte al tuo fisico.

Un errore abbastanza frequente è quello di voler risolvere il problema di un seno svuotato e sceso attraverso l’uso di protesi di grandi dimensioni.

È un errore perché purtroppo il seno cadrà ancora di più nei mesi successivi l’intervento, facendo crollare tutto il castello delle tue speranze.

Sarebbe davvero brutto ritrovarsi in questa situazione dopo aver affrontato l’operazione, avresti perso tempo e denaro per nulla.

Quello che invece bisognerebbe valutare è la necessità di un lifting al seno e scegliere la tecnica più adatta al singolo caso specifico.

Le domande più frequenti sulla medicina estetica

Probabilmente per me sarebbe più facile e “comodo” darti subito una risposta. 

La verità è che per poter davvero offrire un risultato su misura, bisogna pianificare un percorso su misura. 

Prova a pensarci. 

Il tuo viso è unico, porta i “segni” delle emozioni e delle esperienze che hai vissuto, racconta una storia, la tua.

Voler migliorare il proprio aspetto, rinfrescare il viso, renderlo più luminoso, disteso… è un obiettivo molto bello, finché rispetta la tua identità.

Per questo ti dico che il filler è un trattamento che spesso viene utilizzato in sinergia con altri prodotti, per distendere o riempire rughe (che siano statiche o di espressione), per lavorare in modo preciso sul volto nel suo insieme.

Sei d’accordo con me che una singola ruga raramente cambia il viso?

Quello che serve è una valutazione del tuo viso, delle tue espressioni, per pianificare un trattamento che sarà diverso dagli altri, che richiede un approccio specifico.

Il nostro obiettivo sarà il risultato finale… il mezzo che useremo deve essere deciso di conseguenza, non prima ancora di partire.

No, puoi smettere in qualsiasi momento. 

L’importante è che vengano utilizzati prodotti certificati e di qualità, abbinati alla giusta tecnica di esecuzione.

In questo modo, una volta sciolto il filler, non rimarrà alcun segno e le labbra torneranno quelle di prima.

Premettendo che sarà davvero difficile che accada se ti affidi a un professionista che progetta insieme a te il lavoro prima di eseguirlo, in ogni caso puoi stare tranquilla.

Il filler a base di acido ialuronico si può sciogliere completamente senza creare danni e tutto tornerà come prima.

No, attenzione a chi ti dice il contrario.

Prima di procedere con il trattamento, è fondamentale accertare lo stato di salute della paziente. Infatti il trattamento non può essere eseguito in queste circostanze:

  • Ipersensibilità ai componenti
  • Gravidanza e allattamento
  • Infezione erpetica in corso
  • Patologie dermatologiche autoimmuni

No!

Io utilizzo abitualmente una crema anestetica e ghiaccio, grazie ai quali la paziente non sente assolutamente nulla.

L’effetto è immediato. Vedrai subito i risultati che abbiamo pianificato.

Se la zona è leggermente gonfia non preoccuparti, è normale per qualche giorno.

  • evita di svolgere un’attività fisica che aumenti il flusso di sangue alla zona interessata (almeno per le prime 12 ore)
  • non esporti al sole o lampade solari per un paio di giorni almeno
  • non fare sauna e/o bagno turco per almeno 48 ore (minimo).

Le domande più frequenti sull'Endolift

Da mezz’ora a un’ora, non di più e viene eseguito in ambulatorio.

Dipende dalla situazione di partenza. Una donna con un viso molto segnato, rughe profonde, avrà bisogno di un’attenta valutazione iniziale per capire se è adatta al trattamento oppure se i risultati sarebbero troppo blandi.

Di fronte invece ad un invecchiamento moderato l’effetto di Endolift è bellissimo e naturale.

Una è sufficiente, a meno che non si vogliano abbinare altri trattamenti estetici (filler, botox), cosa che non causa alcun effetto collaterale.

No! Nessun dolore né fastidio. In caso di pazienti particolarmente sensibili è però possibile fare una leggerissima anestesia locale.

L’effetto è immediato. Vedrai subito i risultati che abbiamo pianificato e miglioreranno settimana dopo settimana.

I risultati durano in media più di un anno.