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Protesi seno: ecco quello che nessuno ti dice per ottenere un seno perfetto

Tabella dei Contenuti

Le protesi al seno…protagoniste indiscusse nella chirurgia estetica del seno!

Esistono centinaia di modelli diversi per dimensioni, forme, contenuto, caratteristiche del gel, e cosi via…

Se stai considerando di sottoporti ad un intervento di mastoplastica additiva, conosco la confusione che avrai, generata da notizie e pareri contrastanti, spesso dovuti a falsi miti su questo intervento o basati sull’esperienza di qualche conoscente.

La realtà é che troppo spesso le donne si allontanano dalla chirurgia estetica per timori infondati.

Ciò che spaventa di più é quello che non si conosce!
Infatti una delle cose che allontana di più le donne dalla chirurgia estetica é proprio la poca chiarezza delle informazioni, motivo per il quale voglio darti informazioni preziose affinché tu possa sentirti consapevole delle tue scelte e  su come ottenere il seno dei tuoi sogni.

La sicurezza delle protesi al seno

Le protesi mammarie, utilizzate per ragioni estetiche o ricostruttive, sono dispositivi medici di classe III ed in quanto tali regolamentati severamente. Infatti, considerati i milioni di pazienti portatori di protesi mammarie, si capisce come rappresentino i dispositivi medici impiantabili più studiati al mondo.

Anche se poche pazienti vengono messe a conoscenza, esiste un registro nazionale per le protesi mammarie dove vengono registrate tutte le pazienti operate e portatrici di protesi mammarie. Questo, insieme alla collaborazione scientifica internazionale, ha migliorato nel tempo la sicurezza delle protesi per le pazienti.

Le protesi mammarie sono dunque sicure, anche se possono avere, seppur molto raramente effetti collaterali. Le aziende produttrici più serie infatti, oltre a certificare la qualità di produzione con una garanzia sull’integrità strutturale, ne garantisce la sostituzione in caso di necessità dopo l’intervento.

Sfatiamo uno dei miti più comuni sulle protesi mammarie!

La durata delle protesi al seno non è illimitata (nulla é per sempre!). Tuttavia NON è necessaria la sostituzione delle protesi al seno ogni 10 – 15 anni, come si vocifera. Ma poiché a tale distanza di tempo dal loro impianto, anche le protesi mammarie di miglior qualità possono dimostrare una percentuale di rottura lievemente aumentata, consiglio sempre un controllo ecografico annuale, eventualmente integrato da risonanza magnetica, se l’esame attesta l’integrità delle protesi, esse possono essere mantenute in sede anche oltre 10 anni, senza necessità di essere sostituite.

Importante è che la paziente pretenda dal chirurgo e conservi il tagliando di identificazione  delle protesi mammarie. Il tagliando è come il tuo passaporto personale, senza non potrai essere identificata e renderà tutto molto più complicato. Questo infatti, risulta fondamentale per identificare le protesi utilizzate in qualunque momento e in caso di sostituzione la tipologia delle protesi impiantate dovrà corrispondere a quanto segnalato nel tagliando di identificazione del prodotto che deve essere consegnato dopo l’intervento.

Protesi seno: differenze

Tutte le protesi hanno un involucro esterno in silicone.

La superficie esterna può essere:

  • liscia: hanno il vantaggio di ottenere una consistenza più morbida e naturale e soprattutto di non provocare una reazione nei tessuti circostanti tali da provocare un forte adesione della protesi; 
  • microtesturizzata: con superficie scarsamente ruvida; 
  • macrotesturizzata: con superficie ruvida.

Nel 2019 il Ministero della salute francese ha vietato l’utilizzo delle protesi mammarie “macrotersturizzate”, cioè delle protesi a superficie ruvida, in quanto sospettate di favorire la formazione di un raro tumore (Linfoma Anaplastico a Grandi Cellule) che origina dalla capsula periprotesica, circostante la protesi impiantata. Tale neoplasia, curabile con l’espianto della protesi e del tumore, insorge in un caso ogni 30.000 pazienti e sembra possa verificarsi solo dopo impianto di protesi mammarie macrotesturizzate e poliuretaniche. 
In tutto il resto del mondo rimangono utilizzabili tutti i tipi di protesi al seno. Rimane aperto il dibattito scientifico rivolto a stabilire quale possa essere il tipo di protesi mammaria da preferire, nonostante gli studi scientifici consentano di disporre di un numero sempre maggiore di dati.

Ogni protesi, secondo le caratteristiche della sua superficie presenta vantaggi e svantaggi sulla base di una diversa interazione con i tessuti del corpo nel quale viene introdotta. Ciò rende in genere abbastanza confusa e complicata sia le informazioni date alle pazienti candidate all’intervento di mastoplastica additiva, sia la scelta della protesi.

Cosa contengono le protesi mammarie?

La maggioranza delle protesi utilizzate contengono silicone, o per essere precisi GEL coesivo di silicone, sicuramente non silicone liquido! Questo significa che nel raro caso di una rottura il gel coesivo non si diffonderà ma tenderà a rimanere piuttosto compatto, oltre a conferire alle protesi delle caratteristiche particolari che caratterizzeranno la forma e la consistenza del seno.

Una piccola percentuale di protesi, invece, contiene soluzione salina, ovvero acqua salata. Queste hanno lo svantaggio di una consistenza meno naturale di quella propria delle protesi contenenti gel di silicone, oltre che lo svantaggio di provocare, in taluni casi, il rumore dovuto ai movimenti del liquido in esse contenuto e di avere tendenza a perdere liquido e di conseguenza volume col passare del tempo.

La popolarità delle protesi al silicone è dovuta al modo in cui queste appaiono e si percepiscono al tatto…sicuramente più naturale. Al contrario delle protesi saline che risultano meno naturali al tatto e in caso di rottura si sgonfieranno in modo evidente quasi istantaneamente. 

La forma delle protesi seno

Le protesi si differenziano anche per la loro forma.

Esistono le protesi tonde che hanno una forma omogenea e regolare e la base circolare. Le protesi anatomiche (o a goccia), queste hanno una forma più strutturata e sono più voluminose nel polo inferiore. Ed esistono poi le protesi mammarie di ultima generazione dette protesi ergonomiche, caratterizzate da un gel molto morbido. Questo gel morbido permette alla protesi di cambiare continuamente forma a seconda della posizione del corpo. Parliamo quindi di una più spiccata naturalezza dinamica. 

Caratteristica sconosciuta alle protesi a goccia o anatomiche che, oltre ad essere molto rigide e dure (prezzo da pagare per mantenere quella forma), appaiono naturali solo quando la donna è in posizione eretta, ma non nelle altre posizioni.

Il volume della protesi mammaria

La differenza più ovvia tra le varie protesi è il volume.

Quando senti il chirurgo parlare di protesi in termini di numeri….300 – 350 – 400 ….tranquilla…non è impazzito…ma quel numero rappresenta il volume della protesi in centimetri cubi (cc).

Per quanto riguarda le dimensioni, la scelta dipende ovviamente dalle preferenze della paziente, rispettando comunque le dimensioni toraciche, la struttura fisica della paziente e quindi l’equilibrio armonico. Personalmente non farei un seno aggressivo ad una ragazza dolce o viceversa, a seconda del tipo di protesi o di intervento che si pianifica, posso rendere una donna più aggressiva e decisa o più dolce e materna.

Ecco… in realtà è tutto frutto di una precisa pianificazione e studio del seno in relazione alle caratteristiche del corpo e ai desideri della paziente.

Proprio lavorando in Argentina ho imparato come un seno rifatto naturale sia in realtà il risultato della combinazione di scelte tecniche studiate ad hoc per ogni paziente ed ogni esigenza specifica.
Se ci pensi, infatti, non esistono due persone che abbiano lo stesso aspetto e lo stesso carattere. Di conseguenza, anche qualsiasi intervento al seno deve essere progettato secondo le esigenze e le specificità di ogni singola persona.
Il trattamento deve essere soggettivo e personalizzato. NON può essere uguale per tutti, ma deve considerare le questioni soggettive del corpo e dello stile di vita della paziente affinché il proprio seno sia all’altezza dell’immagine che si vuole dare di se.

Proiezione delle protesi al seno

C’è però un concetto che pochissimi conoscono.

Il volume infatti non è tutto!! Fondamentale nella scelta delle protesi, oltre al volume, è la proiezione delle protesi mammarie.

Esistono diverse proiezioni per lo stesso volume di protesi. 

Potremo avere quindi una protesi, ad esempio da 350cc, a bassa/media/alta o proiezione ultra-alta. Questo significa che, mantenendo lo stesso volume, una protesi a proiezione bassa avrà una base più larga e una proiezione inferiore rispetto ad una protesi a proiezione alta che avrà una base più stretta ed una proiezione quindi più accentuata.

Questa caratteristica fa tutta la differenza del mondo in un intervento di mastoplastica tra un risultato naturale e un seno finto e plasticoso, stile Barbie.

Purtroppo la brutta notizia è che non vi sono protesi o forme migliori o peggiori, altrimenti tutti i chirurghi utilizzerebbero la stessa protesi, ma la scelta dipende dai tuoi desideri, dal tuo corpo e dalla bravura del chirurgo….ovviamente!

A quale misura di reggiseno corrispondono le protesi al seno?

Mi viene spesso chiesto Questa protesi a che misura di reggiseno corrisponde?

Volume della protesi e misura del reggiseno non corrispondono
Potrei usare la stessa identica protesi per tutte le mie pazienti, eppure otterrebbero tutte risultati completamente diversi, per forma e dimensioni.

Questo per 2 motivi:

1- Il volume finale del seno dipende dal volume di partenza del vostro seno. Usare la stessa protesi su una donna che ha una prima ed un’altra che parte già da una terza di reggiseno….chiaramente porterà a risultati molto diversi, pur utilizzando la stessa protesi mammaria.

2- Il risultato finale varia moltissimo anche in base alla vostra struttura fisica! Dettaglio fondamentale nella scelta delle protesi e nella pianificazione di un intervento. Ad esempio usare una protesi 350cc in una donna esile e magra darà tendenzialmente un volume mammario più importante e molto più visibile rispetto al caso in cui si utilizzassero le stesse protesi in una donna con una struttura fisica importante con spalle larghe…sicuramente l’effetto ottico sarà molto diverso e non risulteranno cosi evidenti come nel primo caso.

Sono meglio le protesi al seno anatomiche o le protesi al seno rotonde?

Quello che conta é il risultato. Tutto dipende da quello che una donna vuole ottenere e soprattutto…il seno parla di voi…quindi dipende anche da quello che una donna vuole che il suo nuovo seno comunichi di sé.

Il mio obbiettivo è sempre quello di ottenere un seno pieno, alto e sodo ma che continui a mantenere la forma di un seno naturale e non di una palla….
Ottenere un seno rifatto bene dal risultato naturale è quindi l’obiettivo più importante e più difficile che mi pongo in ogni intervento. 

Ti assicuro che è molto più facile infilare una protesi qualunque ed ottenere un risultato finto che costruire un seno naturale, ogni volta diverso, plasmato sul corpo di ogni singola paziente.

Entrambe le protesi permettono di ottenere questo risultato, oppure no, a seconda del volume scelto in relazione al vostro corpo, in base alla tecnica scelta e ovviamente alle preferenze  estetiche del chirurgo. 

Ogni chirurgo ha delle preferenze tecniche o delle tecniche con cui si sente più sicuro in base anche alla sua formazione. Il mio consiglio è di affidarti ad uno specialista in chirurgia estetica del seno e che abbia confidenza con tutte le tecniche in modo da poter scegliere quella più adatta alla vostra situazione specifica.

Proprio da questo presupposto fondamentale ho deciso di focalizzarmi ormai da anni sul seno femminile ed ho creato il mio personale protocollo dell’originale MASTOPLASTICA ARGENTINA.

Tabella misure protesi seno

Volume (cc) Diametro (cm) Proiezione (cm)
200 10.1 2.2
225 10.4 2.4
250 10.9 2.5
275 11.2 2.6
300 11.5 2.7
325 11.9 2.8
350 12.2 2.9
375 12.6 3.0
400 12.9 3.1
425 13.2 3.2
450 13.6 3.3
475 13.9 3.4
500 14.2 3.5

Protesi mammarie: come posso ottenere un risultato molto naturale?

Devi sapere che si considera un seno di forma naturale quando presenta circa il 50-55% del proprio volume inferiormente.

Più semplicemente, per me la naturalezza del risultato é inversamente proporzionale alla visibilità della protesi: più una protesi é visibile e meno naturale é il risultato. 

Come ottenere quindi un risultato naturale?

Rispettando i seguenti punti:

  • scelta accurata del volume della protesi in relazione al fisico della paziente;
  • scelta della tecnica operatoria più adatta a voi..sottoghiandola/sottomuscolo/dual plane. Una protesi per essere meno visibile e ovvia…deve essere ben coperta;
  • uso di protesi morbide e con elevata elasticità del gel di silicone che tendono a simulare meglio i cambiamenti dinamici del seno;
  • scelta strategica della proiezione delle protesi, che come detto risulterà fondamentale nel risultato estetico.
Di fatto, la Mastoplastica Argentina è l’unico trattamento di mastoplastica basato sull’ideale di bellezza Latino-Americano, che:
  • garantisce un seno alto, pieno ma sempre naturale e MAI plasticoso;
  • si avvale dei più alti standard qualitativi e tecniche meno invasive in grado di rendere il recupero post operatorio più rapido e pressoché indolore;
  • dà la possibilità di visualizzare e scegliere, prima dell’intervento quello che sarà il tuo risultato finale.

Tabella misure protesi seno

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