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I limiti di femminismo e chirurgia estetica: chi decide se vai bene come sei?

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Oggi vorrei affrontare un argomento piuttosto delicato, uno di quei discorsi dove si ha quasi sempre torto e ragione entrambi, dove il confine tra una fazione e l’altra è sempre sottilissimo: il rapporto tra femminismo e chirurgia estetica.

Il femminismo è un movimento molto ampio, che ha permesso di raggiungere, nel corso degli anni, traguardi fondamentali per il progresso della società.

Spesso però la determinazione della figura della donna, la sua forza e autonomia, vuole passare per l’accettazione di se stesse, non prendendo neppure in considerazione la chirurgia estetica come arma di miglioramento.

Ogni tipo di intervento estetico viene, da alcuni frangenti del femminismo, additato come un nemico, come la volontà di stravolgere l’identità di ogni donna, appiattirla e rendere tutte uguali l’una all’altra, tutte vittime di un ideale distorto di bellezza.

Femminismo e chirurgia estetica devono per forza essere nemici?

In realtà non è sempre stato così.

C’è stata un’occasione, ben poco nota, che ha visto questi due fronti alleati, dalla stessa parte per il benessere e la felicità delle donne.

Si tratta della storia che ha visto protagonista Suzanne Noël, medico e suffragetta parigina, grande sostenitrice del movimento femminista.

Fu tra le prime, se non la prima, a intuire il ruolo da protagonista che poteva avere la chirurgia estetica nella vita di una donna, nel suo percorso di affermazione di se stessa, della propria identità.

Rivendicò il diritto di essere giovani e belle e affermò a chiare lettere che migliorare il proprio aspetto era importante per sentirsi sicure di se stesse, sia nella vita privata che nella sfera lavorativa.

Lei accoglieva in studio donne che volevano sentirsi più belle, più giovani, più a loro agio con se stesse e le aiutava nel loro percorso estetico.

L’esempio di supporto alla causa femminista unito alla voglia di migliorarsi, fornito dalla dottoressa Suzanne Noël ci mostra come non per forza sia indispensabile schierarsi da una parte o dall’altra.

I punti in comune di femminismo e chirurgia estetica

In realtà il movimento femminista e l’idea di chirurgia estetica per come la intendo io, vogliono raggiungere gli stessi obiettivi.

Sono assolutamente d’accordo che i canoni estetici che spesso ci vengono imposti dalla società possono influenzare tante donne, spingendole verso scelte non sempre adatte a loro né necessarie.

La corsa ai mille interventi estetici è spesso nociva e porta a perdere la propria identità, ritrovandosi in un corpo che, alla fine, non si riconosce più allo specchio.

Ogni donna nasce unica, con caratteristiche speciali che meritano di essere valorizzate: l’obiettivo non è e non dovrebbe essere quello di trasformarsi in un esercito di copie, di donne tutte uguali tra loro.

Però, come in tutte le cose, l’estremizzazione porta all’errore.

Per valorizzare la propria unicità può essere necessario un miglioramento, un atto d’amore verso se stesse.

Questo gesto non deve per forza essere visto come una forzatura, un cadere vittime della moda del momento, dello stereotipo che vuole la donna in un certo modo.

Ormai la chirurgia estetica si è evoluta, arrivando a progettare risultati naturali e, soprattutto, su misura, che tengano conto della specifica identità di ogni donna.

Capisco che un approccio troppo generico, che veda ogni donna uguale alle altre, possa essere visto come sbagliato e svilente: sono il primo a essere d’accordo.

Ma siamo nel 2022 e ogni persona deve poter essere in grado di ragionare, capire cosa è meglio per se stessa e agire di conseguenza.

Questo obiettivo credo che sarebbe condiviso anche dalla dottoressa Noël e da tutto quel frangente femminista che vuole le donne realmente libere di essere se stesse.

E per essere se stessi bisogna poter agire dove ne sentiamo il bisogno, per poterci trasformare in noi stessi se ancora non lo siamo al 100%.

Pensa anche solo al parrucchiere, al make-up… ogni piccola azione che viene fatta per vedersi meglio, per stare meglio, non è un semplice vezzo estetico, ma una coccola.

Ogni donna può esprimersi attraverso il trucco o un’acconciatura particolare, trasferendo all’esterno la sua personalità.

Questo vale anche per ogni tipo di intervento estetico, dal filler fino alla mastoplastica.

Se ci pensi, alla fine, chi decide se vai bene come sei? 

Tu soltanto, sei la prima e più importante giudice di te stessa. Volerti bene, avere fiducia in te, sono passaggi fondamentali, ma spesso non basta uno schiocco delle dita per raggiungere questi traguardi.

Ogni strumento che ti aiuta ad accorciare le distanze, a stare bene, a piacerti, è prezioso.

Quando mi sono specializzato in chirurgia del seno, ho capito che ogni donna ha un suo passato, una storia che merita ascolto e rispetto, ma soprattutto che merita una soluzione, studiata con cura, insieme alla paziente, che non subisce un cambiamento, ma lo costruisce passo dopo passo.

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