Il pensiero dell’intervento di mastoplastica additiva è strettamente collegato alle protesi al seno.
So bene che per i non addetti ai lavori si tratta di oggetti strani, estranei alla propria quotidianità, con cui si ha ben poca confidenza e proprio per questo oggi le vediamo insieme più da vicino, partendo dalla principale diffidenza che accomuna tantissime donne che stanno valutando la mastoplastica additiva.
Il seno rifatto con protesi a goccia sembra “finto”?
Prima di dare dei giudizi cerchiamo di capire cosa si intende per finto.
La prima “spia” che denuncia un risultato finto riguarda le dimensioni.
La natura offre sempre una spiegazione per tutto. Ogni caratteristica del nostro corpo, così come quello degli animali e delle piante, ha una ragione ben precisa.
È molto difficile che una donna nasca con un seno davvero molto sproporzionato per la sua fisicità, perché le causerebbe gravi problemi alla schiena. Certo, può capitare, ma è una situazione poco frequente.
Quindi, quando ti capita di notare un seno molto sproporzionato rispetto al resto del corpo, sei portata a pensare che non sia naturale, che sia rifatto.
Hai davanti agli occhi questo caso ogni giorno, in televisione, sui social media… donne bellissime che però hanno un seno davvero molto grande, che poco si addice alle loro forme.
La seconda è una questione di protesi e di forma del seno, dell’aspetto che avrà a prescindere delle dimensioni.
Anche in questo caso, ci ritroviamo spesso di fronte a seni che già dall’apparenza tradiscono la loro origine ben poco naturale. Per me la “naturalezza” di un seno rifatto è inversamente proporzionale a quanto si vedono le protesi. Più si notano più si capirà che si cela un lavoro chirurgico dietro quell’aspetto.
Per questo utilizzo protesi mammarie di ultima generazione, morbide e con un’elevata elasticità del gel di silicone, che tendono a simulare meglio i cambiamenti dinamici del seno.
Seno rifatto a goccia o con protesi rotonde?
Le protesi rotonde danno un aumento e un volume uniforme, evidenziando un effetto push up.
Le protesi anatomiche a goccia donano invece un aumento di volume principalmente nella zona inferiore donando un aspetto del seno a goccia.
Però tra le due arriva la terza opzione, ovvero le protesi ergonomiche, più naturali e in grado di adattarsi ai movimenti del corpo, grazie al gel morbido che permette alla protesi di cambiare continuamente forma a seconda della posizione che assumi.
Ma al di là dei diversi modelli, forme e tipologie, c’è solo una variabile che conta: trovare la protesi più giusta per te e nessun’altra.
Seni a goccia: il ruolo centrale della progettazione
Questo è il passaggio chiave, quello che davvero ti porterà ad un risultato perfetto ma del tutto naturale. Perciò, ho dedicato all’interno del mio metodo Mastoplastica Argentina, una specifica sessione di consulenza alla scelta delle protesi.
In questa fase potrai toccarle con mano, provarle e capire quale ti soddisfa maggiormente.
Insieme troveremo la soluzione perfetta, senza il rischio di spiacevoli sorprese future. Questo permette di affrontare l’intervento avendo ben chiaro in mente quello che sarà il traguardo finale.
Tutto viene progettato su misura, come un abito sartoriale che viene cucito addosso, lavorando sia sulle dimensioni che sulla forma, per offrire un risultato armonioso e curato da ogni punto di vista… senza mai esagerare, per evitare risultati finti e che possono portare problemi in futuro.
Quello che è importante è proprio evitare l’insoddisfazione a intervento terminato.
Spero di averti aiutato a fare un po’ più di chiarezza sull’argomento.
Se vuoi conoscere ancora più da vicino le protesi per il seno a goccia e scoprire quali sarebbero perfette per te, scopri tutti i dettagli della Mastoplastica Argentina, il metodo che ho progettato per aiutarti ad ottenere il risultato che desideri.
Se stai valutando di sottoporti ad un intervento di mastoplastica argentina, se vuoi approfondire l’argomento o hai bisogno di una consulenza, contattaci!
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