Questa in realtà è una bellissima domanda sul mondo della mastoplastica, che però merita un approfondimento. Infatti il problema è che si rischia di limitare la libertà di ognuno di noi per sottostare a una regola gnerale.
Mi spiego meglio.
Amarsi significa accettare quello che si è, accettare anche i propri difetti e indirizzare le proprie energie per valorizzare i propri punti di forza.
Quando parliamo però di difetti che si possono correggere, migliorare, allora lo scenario potrebbe essere diverso e possiamo considerare gli strumenti che abbiamo a disposizione per migliorarli.
Piccola premessa: cos’è un difetto?
Un difetto in realtà è qualcosa di estremamente soggettivo, che non ti fa stare bene con te stessa, una caratteristica, un piccolo dettaglio che “stona” nell’insieme del tuo aspetto e che ti fa sentire a disagio.
Esistono due tipi di difetti: quelli che si possono migliorare e quelli che invece non si possono risolvere e che quindi bisogna accettare per quello che sono e vederli come parte della nostra identità.
Come possiamo affrontare i difetti che si possono migliorare?
Spesso ci viene chiesto di accettarli e di imparare a volerci bene, perché sono una parte di noi, ci rendono unici.
Questo è vero finché non si supera un confine molto delicato: se un difetto arriva a inquinare la tua vita, a limitare le tue abitudini, significa ancora volerti bene o si trasforma nel rinunciare ad essere del tutto te stessa?
Mastoplastica: scorciatoia o unica soluzione possibile?
Ricorrere alla chirurgia estetica, alla mastoplastica, viene ancora troppo spesso vista come una scelta che nasconde la volontà di prendere una scorciatoia e di “trasformare” il proprio aspetto.
Ora, partiamo dal primo punto: è davvero una scorciatoia?
In realtà non lo è, dal momento che nessun trattamento e nessun tipo di attività fisica possono risollevare (e tanto meno far aumentare) il seno.
Il décolleté infatti è composto di grasso e ghiandole e, per questo, un’attività fisica intensa non riesce a rassodarlo ma rischia, al contrario, di svuotarlo ulteriormente.
Quindi l’intervento è l’unico modo per dire addio al disagio causato da un seno troppo piccolo (o troppo grande) o da un seno sceso, svuotato a causa di un dimagrimento consistente o di una o più gravidanze e allattamento.
Amarsi significa prendersi cura di se stessi, volersi bene e fare anche ciò che ci fa stare meglio con noi stessi.
Il seno è un elemento chiave della femminilità, che può cambiare con il tempo oppure che può per diversi motivi non essere congenitamente come lo desideravi quindi troppo grande, troppo piccolo, sceso oppure diversi tra loro.
Vivere una situazione di disagio, avere difficoltà a mostrarsi in costume da bagno, in intimo, ad avere un buon rapporto con il proprio corpo… è qualcosa che può far vivere davvero male.
Voler accettare per forza qualcosa che non riconosci come parte di te stessa non è volersi bene, spesso è costringersi ad accettare una situazione che però dentro di te sai che non è ciò che desideri.
Scegliere l’intervento di mastoplastica: la linea di confine tra “trasformarsi” e diventare pienamente te stessa
Tantissime mie pazienti per molto tempo hanno cercato di soffocare il bisogno di amarsi veramente e quindi di fare un gesto per se stesse, rimandando la decisione di fare almeno una prima visita dal chirurgo estetico.
È ancora molto diffuso il falso mito che sottoporsi alla mastoplastica significhi per forza ottenere un seno finto e sproporzionato
Al di là di quello che ci viene fatto credere da social media e TV, la realtà è ben diversa.
Ormai da anni ho scelto di focalizzarmi sulla chirurgia estetica del seno.
Mi sono formato all’estero, ho lavorato ad Harley Street, la mecca londinese della chirurgia estetica e mi sono specializzato in Argentina, la culla della chirurgia
estetica, famosa nel mondo per un ideale di bellezza armonioso e proporzionato, che ha reso le donne argentine così conosciute anche in Italia.
Ho studiato un metodo che portasse ogni paziente ad un risultato naturale, in completa armonia e proporzione con il suo corpo.
Ricorrere alla mastoplastica non significa per forza esagerare, stravolgere il proprio aspetto.
È possibile ottenere un risultato che valorizzi il tuo aspetto, che ti renda ancora più femminile senza eccessi né volgarità, ritrovando sicurezza in te stessa.
Questo significa amarsi… ma non solo!
Amarsi significa fare qualcosa per il proprio bene e agire in maniera sicura e efficace.
Per farti un esempio, amarsi vuol dire scegliere con cura il chirurgo a cui affidarsi proprio perché si tratta comunque di un intervento e l’ultima cosa che vuoi è correre rischi inutili.
Significa valutare con attenzione prima di fare una scelta importante come la mastoplastica.
Amarsi però significa anche darsi questa possibilità e capire se può essere la soluzione alle proprie dei propri disagi oppure no.
Spero di averti aiutato a valutare in maniera più chiara e obiettiva il mondo della mastoplastica.
Se stai pensando di fare una prima visita e avvicinarti a questa soluzione, per ottenere il seno che desideri e dire addio al disagio che ti ha accompagnato fino ad ora, puoi scoprire di più sulla mastoplastica con il Metodo Argentino.
Un metodo che ho studiato per rendere l’intervento meno invasivo e con un recupero più rapido e indolore, e che si basa sui canoni estetici delle donne argentine.
Quello che rende il décolleté argentino particolarmente naturale, morbido e seducente, è l’armonia che crea con tutto il fisico.
Infatti, grazie a questo metodo, progetteremo il seno perfetto per te, per i tuoi desideri e la tua fisicità, permettendo al tuo corpo di mantenere le proporzioni ideali, valorizzando fianchi e vita, con un risultato naturale e su misura.
Se ora vuoi fare un primo passo verso il seno che desideri, scopri tutti i dettagli della Mastoplastica Argentina e prenota una prima consulenza:
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